Apr 17, 2009

un test per scoprire l'alzheimer prima che colpisca

(da Repubblica)

Un semplice esame del sangue per scoprire in anticipo se piccoli disturbi di memoria sono segni di un normale processo di invecchiamento o si trasformeranno, invece, in qualcosa di più grave come l'Alzheimer. Uno degli aspetti più strazianti della malattia è proprio la difficoltà di individuarne per tempo e con certezza i primi segnali. Ora, grazie a una nuova ricerca scientifica, l'obiettivo sembra più vicino. 

In uno studio pubblicato su Nature Medicine un gruppo di ricercatori dell'università americana di Stanford ha identificato un gruppo di 18 proteine usate dalle cellule per comunicare tra di loro e che permettono di predire con un'accuratezza del 90 per cento se una persona svilupperà o meno la malattia. 

Esiste una connessione fra i cambiamenti che si verificano nel cervello di chi soffre di Alzheimer e il modo in cui le cellule comunicano fra di loro. Per i ricercatori, guidati dal professor Tony Wyss-Coral, il test che coglie le modificazioni in queste proteine è in grado di determinare se la malattia si svilupperà nei successivi due-sei anni, in anticipo quindi rispetto alla comparsa dei sintomi più significativi.  

I ricercatori hanno analizzato 259 campioni di sangue da diversi pazienti: alcuni colpiti dai primi sintomi della malattia, altri già a stadi conclamati e avanzati, altri ancora che non presentavano alcun sintomo. E, partendo da un gruppo di 120 proteine note per la loro attività di comunicazione fra le cellule, ne hanno individuate 18 chiave, specifiche, che sono espresse in concentrazioni diverse nelle persone malate di Alzheimer. Queste proteine sono anche implicate nella produzione di nuove cellule del sangue, nei processi immunitari e nella morte delle cellule al termine del loro ciclo naturale. L'ipotesi è che ci sia qualcosa di errato nell'informazione contenuta nel DNA e che porta alla produzione di determinate cellule del sangue che svolgono un ruolo importante nell'eliminare quei depositi che si accumulano nel cervello delle persone malate di Alzheimer. La diagnosi precoce rappresenta un'arma in più per combattere l'Alzheimer.

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